Siamo un gruppo di donne: amiche, colleghe, mamme... Da tempo mettiamo le nostre esperienze di solidarietà femminile in comune, ne parliamo, riflettiamo, e pensiamo che molte donne costruiscano, nella vita di tutti i giorni, una silenziosa ma potente rete di affetti, di aiuti, di sostegno. Alcune di noi vengono da altre esperienze o vi sono tuttora coinvolte (Comitato per la pace Spartacus, Collettivo Echidna, Mamme per la Pace...), altre si sono semplicente unite confluendo il loro apporto personale di donne attente alla realtà che ci circonda e con la volontà di "uscire dal silenzio". Abbiamo pensato di costituire un gruppo, il Collettivo Pacha Mama, per cercare di essere un punto di riferimento e di scambio di esperienze per chiunque si senta sensibile alla lotta e alla solidarietà femminili.

AVVISO


Ciao a tutt*, è stata ripristinata la mail vecchia:

pachamama.ferrara@hotmail.it

ci auguriamo che non venga bloccata mai più

sezioni

22 mag 2008

da Liberazione, 22-05-08

Legge 194, anniversario con killeraggio
Casini: «Ingiusto che decidano le donne»

Attacco ad aborto e gay, lesbiche, trans. Il collante del governo. Qui le prove generali del ...

E' lontana, dall'Italia, l'Inghilterra che oggi ha votato respingendo gli emendamenti che abbassavano il limite di tempo consentito per abortire, riducendo quello attuale di 24 settimane. Qui da noi si può ricorrere all'interruzione di gravidanza fino alla 12esima settimana, che diventano 24 quando si tratta di aborto terapeutico. Pur essendo limiti molto bassi, il tentativo è di scendere ancora più giù. La giustificazione verrebbe dalla scienza che dimostrerebbe come dopo la 22esima settimana il feto è già autonomo. Ma come hanno detto in Inghilterra ancora nessuno ha prove certe. I limiti della legge sono convenzioni, compromessi. L'inizio della vita è un fatto individuale, che non può prescindere dalla decisione della madre. Lo scontro è tutto qui.
Non è un caso che ieri, alla vigilia dell'anniversario della legge 194, approvata il 22 maggio del 1978, la conferenza stampa l'abbiano organizzata i rappresentanti del Movimento per la vita, Carlo Casini in testa. Insieme al Forum delle associazioni familiari hanno sparato a zero sulla legge. Ma ancora di più sulla donna. Il succo del loro discorso è tutto qui: «E' ingiusto che decida la donna». Chi dovrebbe farlo? Beh, è chiaro i padri, che secondo Casini due volte su tre sarebbero contrari.
La questione oggi si sposta sul fatto se la legge debba o meno essere modificata. La maggioranza che governa il paese sta cercando di capire se sia meglio affrontare la questione con modifiche in Parlamento (visto che ci sono i numeri) oppure andare avanti nell'attacco culturale e politico che di fatto sta comunque svuotando la legge di senso e di efficacia. Lo stesso Casini, pur dichiarando di odiare la 194, è prudente nel chiedere che venga ridiscussa alla Camera e al Senato. Stesso discorso dall'altra parte. Per Paola Binetti non si può «banalizzare con il dire "legge sì, legge no". Condivido l'impegno per le politiche familiari». E' questa la proposta della sottosegretaria Eugenia Roccella. E' la rappresentante di governo più cattolica e nelle dichiarazioni di questi giorni ha più volte dribblato il problema sulla legge. Ha detto non si tocca, ma vanno rilanciate le politiche familiari.
L'attacco più duro arriva dall' Osservatore romano , con un articolo di Lucetta Scaraffia. Parlano di eugenetica, di tragedia, manca solo la definizione di olocausto di ferrariana memoria, ma in qualche modo salvano la legge, chiedendo che prevalga lo spirito di tutela della maternità.
Tra le iniziative opposte, da segnalare quella dell'associazione Luca Coscioni. Da oggi fino al week end, in tutta Italia, ci saranno banchetti con medici disponibili a prescrivere la pillola del giorno dopo. E' un normale medicinale che in diversi altri Paesi si può comprare tranquillamente in farmacia. In Italia ci vuole la prescrizione. Molti medici si rifiutano di farlo appellandosi all'obiezione di coscienza garantita dalla legge 194, che però non c'entra niente. Ma la pillola del giorno dopo non è abortiva. E' invece l'ennesima questione su cui si sta esercitando potere contro le donne. L'associazione Coscioni mette a disposizione più di venti medici. Visto i tempi che corrono, vale la pena farsela prescrivere e metterla da parte.


22/05/2008


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Il Parlamento dice sì anche alla fecondazione per gay e lesbiche

GB, il feto non è vita
e si può ancora abortire
alla 24esima settimana

24 settimane, sono il limite per abortire in Gran Bretagna.
Il Parlamento ha bocciato ieri la ...

Francesca Marretta
Londra
Il governo laburista britannico ha vinto in Parlamento su tutta la linea nel voto sulla legge per la procreazione, detta "Human fertilisation and embryology bill".
Bocciato, con 393 contrari e 71 a favore, l'emendamento che proponeva di ridurre da 24 a 12 settimane dal concepimento il limite per l'interruzione di gravidanza. Eliminato l'obbligo per le cliniche specializzate in procreazione in vitro di considerare la «necessità della figura paterna».
Bocciato l'emendamento che chiedeva di impedire la creazione di embrioni ibridi, ottenuti dall'inserimento di Dna umano in ovuli di animali, da utilizzare nelle ricerche sulle cellule staminali. Respinto anche il divieto di far nascere «neonati donatori» da embrioni selezionati per fornire tessuti compatibili per trapianti che permettano di salvare la vita di fratelli o di sorelle colpiti da malattie genetiche.
Si tratta un voto progressista di portata storica per i diritti delle donne, insediati in questi mesi dalla lobby cattolica e anti-abortista che ha riportato in auge dopo vent'anni un dibattito su diritti acquisiti e di una svolta per le donne single e le coppie gay e lesbiche intenzionate a procreare con la fecondazione assistita. Per le coppie gay questo è il passo avanti più significativo dopo l'ammissione delle adozioni.
L'esito di questo voto non era affatto scontato. La previsione, tra le fila dei laburisti, era quella della sconfitta. Ai deputati era stata lasciata libertá di votare secondo coscienza.
Durante il voto sui capitoli della legge, giá approvata alla Camera dei Lords, gruppi anti-abortisti opposti a quelli in difesa per il diritto della scelta delle donne, si sono fronteggiati in piazza tenendo alti i rispettivi cartelli. "Proteggi l'embrione" versus "difendi le 24 settimane".
Sul limite temporale per l'interruzione della gravidanza si sono susseguite diverse votazioni, per spostarlo, rispettivamente a 22, 20, 16 e 12 settimane. In ciascuna votazione la maggioranza che si è espressa contro le modifiche è risultata molto ampia. Il leader del partito Conservatore David Cameron ha votato per la riduzione del termine a 22 settimane. Le campagne portate avanti dai gruppi anti-abortisti - sostenute da quotidiani come il Daily Mail , che ha pubblicato storie e foto di bambini nati molto prematuri, ma cresciuti sani e in salute - hanno trovato un'interpretazione particolarmente vigorosa nei sermoni del cadinale Cormac Murphy O'Connor: secondo il religioso i feti abortiti entro i limiti confermati con il voto potrebbero sopravvivere grazie alle attuali tecnologie.
Il dibattito sui termini per l'aborto è stato particolarmente acceso.
La deputata conservatrice Nadine Dorries, ex infermiera, per ottenere un voto sull'interruzione di gravidanza a venti settimane, ha parlato della sua esperienza ospedaliera, ricordando l'esperienza di un feto tenuto «tra le braccia che per sette minuti aveva tentato di respirare». «Quel giorno - ha aggiunto nel suo intervento l'esponente Tory - ho pensato che stavamo commettendo un omicidio».
Il suo collega Edward Leigh l'ha messa sul piano dei diritti umani, sottolineando quanto si parli, nel paese e nel Parlamento, «dei diritti di chi è vulnerabile», dunque, ha aggiunto il deputato Tory, «altrettanto importante dovrebbe essere il diritto alla vita», concludendo che nella Gran Bretagna moderna «l'utero di una madre è il posto più pericoloso in cui trovarsi».
La deputata Laburista Christine McCafferty ha ribattuto che l'attuale limite per l'aborto è «scientificamente ed eticamente giustificato», sottolineando il fatto che è la donna incinta «la sola persona a poter prendere una decisione responsabile». «L'aborto dovrebbe essere una questione privata tra paziente e medico, come per ogni altro trattamento sanitario», ha aggiunto la deputata laburista nel suo intervento, concluso ponendo un interrogativo: «Perché è così difficile per società, anche quelle come la nostra, lasciare il potere di decidere a quelli su cui ricadono le conseguenze?».
La libertà di scelta delle donne, dopo questo voto, resta inalterata. Il quadro legislativo attuale rischierebbe di essere alterato da una vittoria dei Tory, pronosticata dagli attuali sondaggi, alle prossime elezioni politiche.
Il voto di modifica dell'"Human fertilisation and embriology bill", che cancella il requisito dell'obbligo per le cliniche e ospedali in cui si pratica la fecondazione assistita di considerare «l'esigenza della figura del padre» per il nascituro prima di procedere all'inseminazione, ha ottenuto la maggioranza in due votazioni, con 75 e 68 voti. La nuova formula della legge stabilisce che il medico valuti «l'esigenza di un genitore partecipe». Entrambi i partner verranno ora legalmente definiti «genitori». La clausola contenuta nella legge precedente lasciava di fatto facoltà ai medici di respingere le richieste di donne single o coppie lesbische di procreare un figlio con la fecondazione assistita. Tutto questo non accadrà più. Almeno fino alle prossime elezioni.


22/05/2008

i video di Claudio Lazzaro

http://www.nazirock.it/

http://www.camicieverdi.com/

20 mag 2008

Lettera aperta

Mi guardo intorno con un po' di sgomento e mi rendo conto che da qualche tempo ho cominciato ad avere paura.
Non mi sento più sicuro in questo paese.
Guardo il telegiornale e assisto impotente a una serie di servizi sulla criminalità degli stranieri. La prima notizia tratta di una zingara che ha cercato di rapire un bambino. La seconda di un extracomunitario che ha violentato una ragazza. La terza notizia parla di furti in villa commessi da stranieri.
Io però non ho paura degli extracomunitari: in questo momento, in questo paese, ho paura dei miei connazionali.
Ho paura degli italiani.
Da anni ormai l'informazione lavora a creare un clima razzista. Io credo che chi sbaglia, a prescindere da sesso, razza e religione, debba rispondere delle proprie azioni. Rimango però stupito nell'apprendere che il rumeno che uccide rimane sui giornali per settimane mentre l'italiano che commette lo stesso reato ha il privilegio di venire immediatamente dimenticato dai mass media. Ora, mi rendo conto che occorra trovare dei capri espiatori per far credere agli ingenui che la situazione italiana non sia colpa degli italiani stessi e di una classe politica inadatta, ma possibile che la gente creda veramente che, in un paese in cui ci sono la mafia e la camorra, l'emergenza sicurezza sia da attribuire ai rom?
Vedo in tv uno speciale sulla criminalità, intervistano brave famiglie di Reggio Emilia, sono tutti indignati per la presenza di stranieri. Il giornalista chiede se questi delinquono e la gente risponde: “no, no... anzi...”.
Il vero problema è che siamo razzisti.
Senza scuse né giri di parole. Vogliamo la forza lavoro, vogliamo pagarli poco, magari farli lavorare in nero e poi vogliamo che quelle stesse persone che sfruttiamo scompaiano nel nulla alla fine del turno. Non li vogliamo nel nostro stesso palazzo, neghiamo loro i diritti che ogni cittadino dovrebbe avere e pretendiamo che questi stiano zitti solo perché “sono in casa nostra”. Non vogliamo vedere gli stranieri nei nostri bar, nelle nostre piazze, nelle nostre scuole. Non vogliamo concedere loro la possibilità di mescolarsi con i nostri figli, di pregare il proprio Dio, di diffondere la loro cultura. Perché li riteniamo esseri inferiori, carne da macello destinata alla produzione senza pensare che dietro a quei nomi stranieri che fatichiamo a pronunciare ci sono uomini e donne che hanno rischiato la vita per assicurare un futuro migliore ai propri figli.
Che poi è la stessa cosa che abbiamo fatto noi italiani sino a non molto tempo fa, quando emigravamo in America e venivamo sottoposti alle stesse umiliazioni che oggi infliggiamo agli stranieri. Però ce ne siamo dimenticati perché è più facile vedere solo il proprio pezzetto di giardino piuttosto che avere una visione globale del problema e se qualcuno ci fa notare questa cosa subito ci indigniamo e diciamo “eh, ma è successo tanto tempo fa”.
Sento i discorsi della gente in treno, dicono che gli stranieri puzzano, che parlano sempre ad alta voce, che i rom devastano ogni cosa, che gli stranieri fanno pipì per la strada e poi fanno quella cosa strana, come si chiama, quel Ramadan. Ma si può? In un paese cristiano come il nostro! È una vergogna... una vergogna...
Eppure le fabbriche hanno bisogno di queste persone, gli imprenditori hanno bisogno di gente ricattabile e senza diritti e anche la malavita organizzata italiana (che, a sentire i telegiornali, è scomparsa) ne ha bisogno.
o cammino per le vie di Bologna, la città in cui lavoro, e percepisco la paura delle persone che stanno per la strada. Quando ti fermi a chiedere un'informazione la gente scappa e ti guarda terrorizzata, se cammini più velocemente degli altri e ti avvicini troppo a qualcuno quello subito si volta a guardarti e afferra la propria borsa come se tu volessi rubargli il portafogli. Ho sentito ragionamenti del genere “tutti a casa propria” oppure “i soldi devono rimanere nelle regioni di provenienza”, a un certo punto (sempre in treno, sono pendolare) qualcuno teorizzava di mandare a casa tutti gli extracomunitari, di curare tutti i “froci” e di dividere il nord dal sud. Be' almeno lui aveva le idee chiare.
Quello che è un po' confuso e spaesato sono io.
Sino ad un anno fa si parlava di PACS, di integrazione, di voto agli stranieri e oggi si dà' fuoco ai campi Rom e si parla di tolleranza zero. Mi devo essere perso qualche passaggio, la società italiana si è trasformata improvvisamente da una società desiderosa di andare “avanti” ad una società chiusa e razzista.
E poi mi chiedo: ma tolleranza zero verso chi? Verso i ragazzi (italiani) che a Verona hanno ucciso un ragazzo per un futile motivo? Verso i bulli (italiani) che hanno incendiato i capelli ad un loro amico e che avevano, sul computer, foto e siti neonazisti? Verso i ragazzi (italiani) che hanno violentato e ucciso una loro compagna di classe di quattordici anni? Verso l'italiano che ha stuprato una ragazza rumena? O la tolleranza zero deve valere solo per gli extracomunitari e i nostri figli devono essere lasciati liberi di delinquere?
ì, io mi sento meno sicuro in questo paese e ho molta paura.

Degli italiani però.

Marino Buzzi

orrori quotidiani

in ventitrè indagati per lo stupro di gruppo di una ragazza di 14 anni

articolo qui

18 mag 2008

Venerdì 23 maggio alle ore 20.30 al Centro Documentazione Donna

Venerdì 23 maggio alle ore 20.30 al Centro Documentazione Donna, via Terranuova 12/b, Ferrara, Elisabetta Roncoli presenterà il libro di Adriana Lorenzi, Non restate in silenzio (ed. Le Lettere).
Adriana Lorenzi, ben nota anche a Ferrara per aver tenuto più volte laboratori di scrittura creativa sia presso il CDD che presso altre associazioni, affianca alla sua attività di docente quella di scrittrice. Questa sua ultima opera è una raccolta di racconti ispirati quasi sempre da viaggi compiuti alla ricerca di luoghi legati alla vita di scrittrici particolarmente amate come Dolores Prato, Gianna Manzini, Antonia Pozzi ma ad esse si affiancano anche donne sconosciute o quasi come la piccola figlia di Bartolomeo Colleoni o la detenuta suicida di una delle carceri in cui Adriana ha tenuto i suoi laboratori di scrittura.
Profondi, suggestivi, scritti con impareggiabile perizia, i racconti di questa raccolta sono da gustare attentamente e da consigliare a chiunque ama la lettura sia come piacere che come arricchimento della mente.
Luciana Tufani Editrice
via Ticchioni 38/1
44100 Ferrara
tel/fax 0532-53186
cell. 329-2199850
email: tufani@tufani.it
pagine web: www.tufani.it

16 mag 2008

scambio di bigliettini tra Berlusconi e ministre

http://www.repubblica.it/2006/05/gallerie/politica/bigliettini-berlusconi/1.html

biennale donna


Giovedì 22 Maggio ore 20.30
CINEMA APOLLO - via Carbone, 35
RASSEGNA XIII BIENNALE DONNA
Rassegna Cinematografica Di Registe Dell'Area Mediterranea
Caramel di Nadine Labaki (Libano, Francia, 2007, 96')
A Beirut, alcune donne lavorano in un istituto di bellezza: Layale (Nadine Labaki), innamorata di un uomo sposato, Nisrine (Yasmine Al Masri), che sta per sposarsi e non sa come dire al futuro sposo che ha già perduto la verginità, Rima (Joanna Moukarzel), che non riesce ad accettare di essere attratta dalle donne, Jamale (Gisèle Aouad), ossessionata dall'età e dal fisico, e infine Rose (Siham Haddad), che ha sacrificato i suoi anni migliori e la sua felicità per occuparsi della sorella Lili (Aziza Semaan). Nel salone, tra colpi di spazzola e cerette al caramello, si parla di sesso e maternità, con la libertà e l'intimità propria delle donne.

15 mag 2008

da repubblica.it, 14 maggio 2008

Caltanissetta, fermati il fidanzato 17enne di Lorena e due giovanissimi complici

Strongolata perché ha detto di aspettare un bambino da uno dei suoi aguzzini

Niscemi, confessano tre minorenni
'Era incinta. Abbiamo perso la testa'

In corteo i compagni di scuola della ragazza: "Fuori i mostri di Niscemi"


Niscemi, confessano tre minorenni
'Era incinta. Abbiamo perso la testa'" width="230">

I genitori di Lorena mostrano la foto della figlia

NISCEMI (Caltanissetta) - "Abbiamo perduto la testa. L'abbiamo perduta quando ci ha detto: sono incinta di uno di voi". Il fidanzato di Lorena e i suoi due compagni hanno confessato. Prima qualche ammissione, tante contraddizioni, poi la verità. A soffocare, bruciare e gettare nel pozzo legata a un masso Lorena Cultraro, 14 anni di Niscemi, in provincia di Caltanissetta, sono stati tre minorenni, 17, 16 e 15 anni. La ricostruzione e alcune impronte trovate sul luogo del delitto li hanno messi all'angolo.

LE FOTO

Uno dei tre ragazzi fermati era seguito dai servizi sociali del comune di Niscemi. Uno frequentava il liceo di Niscemi, ma in locali diversi da quelli dove si trova la classe dell'istituto tecnico commerciale di Lorena; gli altri due ragazzi lavorano nei campi agricoli assieme ai rispettivi familiari. "I tre ragazzi - ha detto il sindaco di Niscemi Giovanni Di Martino - appartengono a famiglie normali, il padre di uno di loro era tornato dopo un periodo trascorso all'estero per lavoro".

Quel maledetto 30 aprile, Lorena accetta di uscire ancora una volta in compagnia dei tre. Raggiungono un casolare abbandonato, un posto conosciuto molto bene da uno degli indagati, perché il nonno possiede un appezzamento di terreno lì vicino. In scooter arrivano fino alla stradella di Vallo Giummarra e fino al casolare degli orrori, con l'obiettivo di spassarsela. Era accaduto in altre occasioni, in una sorta di gioco assurdo e crudele: non era la prima volta che il fidanzato la "cedeva" agli altri due compagni.

"Consenziente" ripetono i tre ai carabinieri sapendo che la povera Lorena non potrà contraddirli. Questa volta però Lorena ha fatto la terribile ammissione: "Sono incinta e di uno di voi". Poi la frase che ha fatto scattare la molla omicida: "Lo dirò che è stato uno di voi".Perdono la testa i tre ragazzi e pensano che devono metterla a tacere. L'aggrediscono a calci e pugni, le strappano i vestiti, anche il reggiseno trovato bruciacchiato nel casolare. Poi usano un cavo elettrico per strangolarla. Ma non basta: per cancellare le prove pensano che sia meglio bruciarla e, legato al cadavere un masso, la lasciano cadere nel pozzo davanti al casolare, credendo di averla fatta sparire per sempre. Pensano questo mentre prendono la strada per il paese tornando alla vita di sempre.

"Era una ragazza allegra e tranquilla", ricorda il padre Giuseppe, 36 anni, imbianchino e vigile del fuoco volontario. "Lorena sembrava non avere problemi ma, sono certo, non era incinta".

Erano stati i genitori a denunciare la scomparsa della figlia il 30 aprile scorso. Credevano fosse la classica "fuitina", la fuga d'amore. Era stato rintracciato anche il fidanzato di Lorena ma durante i primi interrogatori aveva giurato di non sapere nulla della sua scomparsa.

Stamane, i compagni dell'istituto commericale frequentato dalla ragazza e i loro professori sono scesi in strada, per un corteo spontaneo, un modo semplice e sincero per mostrare solidarietà ai genitori di Lorena e lo sconcerto che è piombato sul paese dopo il ritrovamento del cadavere della loro amica. Lo slogan gridato dai giovani è: "Fuori i mostri di Niscemi". Sugli striscioni hanno scritto: "Giustizia" e "Lorena, hai pagato con la vita per la tua ingenuità".

(14 maggio 2008)

14 mag 2008

Festeggiamo il trentesimo compleanno della legge 194


Festeggiamo il trentesimo compleanno della legge 194
sabato 24 maggio alle 17, in piazza Trento Trieste
con lo spettacolo di Rita Felicetti "Sono qui per dire delle cose", lo stesso programmato per l'8 marzo e poi annullato a causa del maltempo.

Vi spedisco il volantino dell'iniziativa

Spero di vedervi in tante e vi saluto

Gabriella

5 mag 2008

L'ESSENZA DELLA PRESENZA

L'ESSENZA DELLA PRESENZA
Festival delle culture - II Edizione
Ravenna 9, 10, 11 maggio 2008

Artificerie Almagià
Via Magazzini Posteriori
48100 Ravenna

PROGRAMMA


Venerdì 9 maggio - "Drum Call"

Ore 11 - Biblioteca Classense (nell'ambito di
MeditaEuropa)
Europa e affinità mediterranee: mito e modello


Scipione Guarracino (Università di Firenze)

Ore 18 - piazzetta laterale San Domenico (nell'ambito di
MeditaEuropa)
Incontri letterari "Un libro, Una terra"
Takis Theodoropoulos (scrittore)

Artificerie Almagià

Ore 18. - (Spazio tenda berbera) Presentazione della mostra fotografica "Mosaico d'Islam". Saranno presenti la fotografa Elisabetta Zavoli e i curatori del progetto -
Ass. Life"

Ore 19 - (Spazio tenda berbera) "Con le mani, con le parole: racconti di donne migranti" (a cura dell'associazione
Asja Lacis)

Ore 20.30 - Il duo di Cante Romagnole Corbari-Carnevali vs. il rapper angolano Nashy

Ore 21 - Concerto del Gruppo
Konkoba* (Senegal/Guinea)

Ore 22.30 - La notte del sabar, danza delle donne del Senegal (a cura dell'associazione delle Famiglie senegalesi)

Durante la serata incursioni del poeta nativo-americano Lance Henson** accompagnato al didjeridoo da Dave Kaye



Sabato 10 maggio - "Senza Riserve"

Ore 11 - Complesso di San Nicolò (nell'ambito di
MeditaEuropa)
I beni culturali per il dialogo tra civiltà
Dialogo con Giuliana Calcani (Università Roma Tre) e Cinzia Dal Maso (giornalista)

Artificerie Almagià

Ore 18 - in collaborazione con il
Festival Meditaeuropa
Incontri letterari "Un libro una terra": Layla Chaouni, direttrice della casa editrice Le Fennec (Casablanca) Saranno presenti Tiziana Dal Prà (Trama di Terre) e Nello Ferrieri (Cinemovel) (Spazio tenda berbera)

Ore 19.30 - Sfilate di donne e uomini africani in abiti tradizionali (a cura dell'associazione Global Solidarietà e dell'associazione Gruppo Interculturale delle Donne), all'interno della mostra "Persone"

Ore 20 - (Spazio tenda berbera) Intervento di Violeta Valenzuela, presidente dell'Associazione Wenuyka: "La realtà Mapuche nel Cile di ieri e di oggi"

Ore 20.30 - Dalla Nigeria: Igbo Dance ed Epo Dance (a cura di Nzuko Ndi Igbo e Lovers Brothers)

Ore 21.00 - Arturo Tlahkuilo Arreola*, danze Yaqui (dalla tradizione Azteca)

Ore 21.30 - Ensemble delle Badanti della città di Ravenna (a cura di Casa Insieme)

Ore 22 - Balli e canti della Romania (a cura di Romania Mare)

Ore 22.30 - Musica e balli dell'Albania (a cura di Integriamoci Insieme)

Ore 23 - Danze delle Filippine (a cura di Mabuhay)

Mezzanotte - La notte delle scuole viventi: balli latinoamericani, tango argentino, danza del ventre
(a cura della Scuola di Ballo del Cral del Comune di Ravenna, l'Associazione Culturale Blu Tango, Mama's Club)


Durante la serata incursioni del poeta nativo-americano Lance Henson accompagnato al didjeridoo da Dave Kaye


Domenica 11 maggio - "La vita è l'arte dell'incontro"

Ore 18 - Atilogu Dance. I tifosi della Nigeria sfilano per le vie di Ravenna dalla Stazione FS al all'Almagià. (a cura di Golden Stars in collaborazione con Ravenna Calcio)

Artificerie Almagià

Ore 19 - Festa del 60° Compleanno della Costituzione italiana in collaborazione con il Comitato in Difesa della Costituzione. Consegna di copie della Costituzione in varie lingue

Ore 19.30 - Premiazione dei ragazzi che hanno partecipato al laboratorio di sceneggiatura e al Concorso Scenarios from Africa (Ouagadougou/ Burkina Faso),

Ore 20.30 - Dalla Nigeria: Ugho Dance, Afesan Igbabonelimi Dance, Asonogun Dance, Oporuiche Dance (a cura di Edo Comunità, Afesan Community, Dynamic Friends International)

Ore 21.30 - Assegnazione del Premio per l'Intercultura "Oltre i Confini"

Ore 22 - Esibizione di Capoeira (a cura del gruppo Coquinho Baiano)

Ore 22.30 - Tambuleros de Cuba, Rito della Santeria (a cura dell'associazione Italia-Cuba)

Durante la serata incursioni del poeta nativo-americano Lance Henson accompagnato al didjeridoo da Dave Kaye




MOSTRE

Mostra fotografica "Mosaico d'Islam" (a cura della Life)

Mostra fotografica "Scritti di luce", 100 anni di fotografia in Albania Marubi (a cura di Agimi)

Mostra fotografica "La vita degli altri", l'immigrazione a Ravenna negli scatti di Luca Gambi (a cura di A.m.i.c.i.)

Mostra forografica "Santeria de Cuba", immagini sull'antico rito cubano (a cura dell'associazione Italia-Cuba)
I CIBI
La tenda indiana di Araliya: ristorante indiano-cingalese
La tenda Berbera: specialità dal Maghreb
Fast food senegalese
Il furgone con la Piadina
IL MERCATO
Stand, bancarelle e gazebo di associazioni e ambulanti con materiale, pubblicazioni, artigianato, prodotti tipici da ogni parte del mondo.

INVITO ALLA MANIFESTAZIONE: “ASS.BADANTI NADIYA-- LE ATTIVITA’ DEL 2007:UN ANNO IN CRESCITA, LE PROSPETTIVE E LE SPERANZE PER IL FUTURO”

Carissimi,
La ns. associazione nel corso del 2007 ha prodotto una serie di manifestazioni, attività culturali, informative e formative con lo scopo di migliorare l’integrazione tra gli italiani e gli stranieri, soprattutto provenienti dai paesi dell'est-Europa) ed ha messo in opera progetti di un certo rilievo a sostegno del mondo dell’immigrazione femminile, tra i quali spicca il ns. impegno con la casa di accoglienza per donne straniere indigenti ed ammalate.

Molti progetti sono stati realizzati in collaborazione e grazie all’aiuto dell’Amministrazione Pubblica ed operando in sinergia con le strutture sanitarie locali, i servizi sociali, il SERT, il Centro Servizi Volontariato, alcuni patronati sindacali e molte associazioni di volontariato e tanti sono i progetti in cantiere per il 2008.

Ci è sembrato opportuno far conoscere alla intera comunità quali sono state le attività proposte ed i risultati ottenuti nel corso del 2007 rendendoli pubblici mediante una breve lettura di alcune slide che illustreranno i principali risultati, i progetti in fase di realizzazione, nonché i dati del bilancio 2007.

Ma abbiamo voluto anche fosse l’occasione per ringraziare tutti coloro che ci hanno aiutato a crescere e quale miglior modo di ringraziare, (che sia anche un segno di integrazione tra gli stranieri e l’autoctono), se se non offrendo qualcosa che ha un linguaggio universale come la musica?

Alla manifestazione sono invitate le autorità locali, la cittadinanza intera e soprattutto i partner (quasi tutti italiani) con i quali abbiamo collaborato ed offriremo appunto un concerto lirico strumentale al Teatro Ridotto del Teatro Comunale di Ferrara.

Pertanto sono felice di invitarvi venerdì 9 maggio 2008 alle ore 15 al concerto che sarà tenuto dai maestri ferraresi:
• Paola Amoroso – Soprano
• Antonio Rolfini- Pianoforte
• Simone Montanari – Violoncello

concerto che sarà preceduto da una breve presentazione dei risultati della ns. associazione ed a cui seguirà un piccolo rinfresco.

Spero che l’iniziativa possa trovare il Vs. gradimento e che, nonostante i molteplici impegni, possiate essere presenti in tanti a questo incontro che vogliamo sia soprattutto un momento di svago culturale.
Con i miei miliori saluti.
Roberto Marchetti

Ass.Badanti Nadiya
Ass. di Volontariato
Piazzetta San Nicolò 1/d
44100 FERRARA tel e fax 0532 768368
visit: www.assbadantinadiya.com

Convegno a Milano

Conflitto o violenza?

Trasformazioni delle identità di genere e violenza contro le donne

Convegno internazionale organizzato dal Comitato per le Pari Opportunità


Università di Milano-Bicocca, Aula 4, Edificio U6

Giovedì 8 e Venerdì 9 maggio 2008




*chi fosse interessata al programma completo può scrivere a pachamama.ferrara@hotmail.it

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