tag:blogger.com,1999:blog-1902974929167270307.post918311898323611441..comments2023-04-03T11:51:52.146+02:00Comments on Collettivo Pachamama Ferrara: Lettera apertaCollettivo Pachamamahttp://www.blogger.com/profile/04949189014129529777noreply@blogger.comBlogger2125tag:blogger.com,1999:blog-1902974929167270307.post-81852459860574244622008-05-26T15:39:00.000+02:002008-05-26T15:39:00.000+02:00Che dire di fronte ad un'analisi così dolorosa, ne...Che dire di fronte ad un'analisi così dolorosa, nella sua pacatezza risulta ancora più potente. Al di là del solito meccanismo delle comunità di cercare capri espiatori per rinforzare i legami sociali senza dover affrontare i problemi interni al gruppo, mi colpisce il fatto che il razzismo e il sessismo siano così strettamente intrecciati da alimentarsi l'uno con l'altro. Agli eventi ricordati da Marino aggiungo, anche se non ci sarebbe bisogno di ulteriori esemplificazioni, un brano di Gabriele Polo, tratto da un articolo del Manifesto del 21 maggio 2008, a proposito dello stupro di gruppo e ripetuto da parte di 23 ragazzi ai danni di una quattordicenne:<BR/>" [la cronaca] di ieri ci rimanda un episodio avvenuto quattro anni fa nella civilissima e ricca Toscana, tra Lucca e Montecatini. Una prolungata violenza di gruppo (maschile) ai danni di una quattordicenne. Se ne riparla perché si deve decidere se rinviare a giudizio i 23 minorenni che per dieci mesi hanno abusato di una ragazzina sudamericana adottata da una famiglia del posto: scopate di gruppo, ripetute e filmate. Con il «consenso» della ragazza, è la tesi della difesa. Tesi già accolta da un giudice che ha incredibilmente assolto i maggiorenni coinvolti nella «lunga festa». Quale consenso possa dare una bambina di fronte al gruppo maschile che la blandisce fino a costringerla al consumo del proprio corpo è difficile da capire. Se non nell'assurdo del branco che minaccia di espellere dal «gruppo» chi si nega, nel ricatto di un filmato da esibire come prova «che quella è una puttana».<BR/>Ancora più che la barbarie di questi giovani futuri uomini mi colpisce la decisione del giudice, che si rivela portatore di una cultura che credevamo almeno intaccata dalle lotte e dalle elaborazioni di donne e uomini negli ultimi decenni, una cultura secondo la quale le donne sono "per natura" puttane (quindi se sono stuprate l'hanno voluto loro) e come tali sono incapaci di una reale autodeterminazione, ma vanno controllate, guidate, protette dalle proprie inclinazioni e debolezze.<BR/> <BR/>AdrianaAnonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1902974929167270307.post-33464758667246447602008-05-20T15:57:00.000+02:002008-05-20T15:57:00.000+02:00sottoscrivo in pieno tutto quello che dice Marino....sottoscrivo in pieno tutto quello che dice Marino. Anche se io personalmente non mi lascio fare paura ho però paura per gli altri: zingari, extracomunitari, stranieri, omosessuali e diversi in genere tra cui le donne, per antonomasia, sono le più diverse.Anonymousnoreply@blogger.com