CONAKRY - Un appello apparso su Facebook e colto da Le Monde rivela il degrado culturale e civile della Guinea. Un prezzo altissimo che, in una regione cosi' arretrata, e' pagato principalmente dalle donne. Una lettera d'aiuto e' stata recapitata alla redazone di Le Monde e a numerose altre associazioni europee di volontariato al fine di far emergere la tragedia delle donne di Guinea, violentate in pieno giorno, penetrate nelle parti intime da fucili e uccise in un modo efferatissimo mentre si trovavano a protestare per le candidatura alla Presidenza della Repubblica di questa regione africana. I volontari, fanno presente che dal 23 Dicembre 2008, il Forum delle Forze Vive della Guinea ha intrapreso tutte le pratiche pacifiche possibili alle quali e' stato risposto con diffidenza e con disprezzo. Questa e' la regione per cui hanno adesso intenzione di chiedere aiuto all'Europa. In questa regione africana le liberta' fondamentali sono state abolite ed anche i media rispondono ad un preciso programma dittatoriale. A questo punto il Forum delle Forze Vive della Guinea si e' proposto di mostrare all'opinione pubblica la posta in gioco delle prossime elezioni ed in particolare della candidatura di Cellou Dalein Diallo, candidato alle presidenziali e leader dell'Unione delle forze democratiche di Guinea. Doveva essere una manifestazione pacifica ma, dapprima il saccheggio delle abitazioni dei leader politici del Forum di resistenza e poi la violenza sulle donne presenti alla manifestazione, hanno trasformato la manifesazione in un atto di guerriglia vera e propria. Secondo i volontari della resistenza il massacro sarebbe avvenuto ad opera del capitano Moussa Dadis Camara, capo della giunta, il Generale Sekòuba Konatè, Ministro della difesa ed il Comandante Moussa Keita Segretario permanente della giunta. Questi personaggi, detentori del potere politico e militare, hanno tutta l'intenzione di ostacolare quanti vogliono la costituzione e mantenere la guerra civile. I volontari della resistenza non hanno chinato il capo ed anzi hanno cominciato una vera e propria battaglia mediatica chiedendo l'aiuto dei paesi stranieri e della stampa estera. Ricordando non soltanto l'ultimo brutale evento, ma tutti i morti e i feriti che l'esercito della Guinea ha causato negli ultimi 10 anni, Amnesty International ha formulato all'inizio di Ottobre una petizione al fine di ottenere una commissione internazionale d'inchiesta sulle brutalita' del governo della Guinea. |
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6 nov 2009
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Etichette: diritti, internazionale, rassegna stampa
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