Siamo un gruppo di donne: amiche, colleghe, mamme... Da tempo mettiamo le nostre esperienze di solidarietà femminile in comune, ne parliamo, riflettiamo, e pensiamo che molte donne costruiscano, nella vita di tutti i giorni, una silenziosa ma potente rete di affetti, di aiuti, di sostegno. Alcune di noi vengono da altre esperienze o vi sono tuttora coinvolte (Comitato per la pace Spartacus, Collettivo Echidna, Mamme per la Pace...), altre si sono semplicente unite confluendo il loro apporto personale di donne attente alla realtà che ci circonda e con la volontà di "uscire dal silenzio". Abbiamo pensato di costituire un gruppo, il Collettivo Pacha Mama, per cercare di essere un punto di riferimento e di scambio di esperienze per chiunque si senta sensibile alla lotta e alla solidarietà femminili.

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11 feb 2008

asili aperti ai figli di irregolari

da corriere.it 11 febbraio 2008

Riconosciuto carattere discriminatorio dell'esclusione
Giudice: asili aperti ai figli di irregolari
Magistrato di Milano accoglie il ricorso di una marocchina contro la circolare del Comune che li esclude dall'iscrizione alle materne


MILANO - Il giudice della prima sezione civile del Tribunale di Milano, Claudio Marangoni, ha accolto il ricorso presentato da un'immigrata marocchina contro la circolare del comune di Milano che esclude dall'iscrizione alle scuole materne i figli di immigrati irregolari. Secondo il legale della donna, l'avvocato Livio Neri, è stato «riconosciuto il carattere discriminatorio della circolare nella parte contestata». Ora la giovane marocchina potrà iscrivere la propria figlia in una materna milanese.

In sostanza, il giudice Marangoni, nel dispositivo di una ventina di pagine con cui ha accolto il ricorso della donna, afferma il principio secondo cui un minore, in Italia, gode del diritto di rimanere sul territorio nazionale, con la conseguente possibilità di accedere a tutti i diritti di assistenza che ciò comporta, a prescindere dalla condizione di regolarità o irregolarità dei genitori. Definendo «discriminatoria» la parte della circolare del Comune (la numero 20 del 17 dicembre 2007 del Settore Servizi all'infanzia) che esclude minori, figli di irregolari, dall'iscrizione alle scuole materne, il giudice ordina «ordina al Comune di Milano la cessazione del suddetto comportamento discriminatorio e la rimozione dei suoi effetti». L'udienza per la sentenza di merito è stata fissata per il 15 maggio quando il giudice potrebbe decidere anche sulla richiesta di risarcimento per danni non patrimoniali (mille euro) avanzata dai legali della donna.

«STRUMENTALIZZAZIONE» - «Un gioco alla strumentalizzazione»: così l'assessore alle Politiche Sociali del Comune di Milano, Mariolina Moioli, ha commentato il ricorso presentato dalla madre marocchina. «La signora - ha spiegato Moioli - pochi giorni dopo aver presentato il ricorso in Tribunale, il 17 gennaio ha contattato i nostri call center e in quell'occasione le è stato fissato un colloquio per il 18 febbraio. Come ho già detto, noi accoglieremo tutte le domande di iscrizione e poi le valuteremo. Chi ha titolo sarà accolto alle materne, chi non ce l'ha, riceverà un altro trattamento di accoglienza». Per l'assessore la donna avrebbe potuto comunque iscrivere la propria figlia alle materne, senza bisogno di rivolgersi alla magistratura. «Con la circolare dell'anno passato - ha aggiunto Moioli - la signora, con il permesso di soggiorno scaduto, avrebbe ottenuto un'iscrizione con riserva. Quest'anno invece, grazie alla nuova circolare, può presentare la domanda senza riserva. Questo è un gioco alla strumentalizzazione e io continuo a non capire le ragioni di tale accanimento». L'assessore si è poi riservato di studiare attentamente il dispositivo del giudice che definisce l'atto del Comune «discriminatorio» e ordina a Palazzo Marino di rimuovere o riformulare il testo della circolare, che è già costata a Palazzo Marino una diffida da parte del Ministero della Pubblica Istruzione.

DIMISSIONI - «Dimissioni», è l'invito di Alfio Nicotra, segretario lombardo del Prc: «Ora l'assessora Moioli farebbe bene a dimettersi. Avallando la circolare discriminatoria, lesiva di un diritto sacro e indisponibile come quello della custodia e dell'istruzione dell'infanzia, ha mostrato di essere incompatibile con la funzione pubblica che le è stata affidata». Per Nicotra «la sentenza del giudice Marangoni riafferma regole e principi dello Stato di diritto nazionale, che non consentono forzature e violazioni «padane». Ma essa va considerata anche un importante passo per il ripristino di un'idea di civiltà, da opporre alle velenose pulsioni razziste, integraliste e populiste che costituiscono il cemento culturale e propagandistico del centrodestra guidato a Milano da Letizia Moratti».
11 febbraio 2008

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