Siamo un gruppo di donne: amiche, colleghe, mamme... Da tempo mettiamo le nostre esperienze di solidarietà femminile in comune, ne parliamo, riflettiamo, e pensiamo che molte donne costruiscano, nella vita di tutti i giorni, una silenziosa ma potente rete di affetti, di aiuti, di sostegno. Alcune di noi vengono da altre esperienze o vi sono tuttora coinvolte (Comitato per la pace Spartacus, Collettivo Echidna, Mamme per la Pace...), altre si sono semplicente unite confluendo il loro apporto personale di donne attente alla realtà che ci circonda e con la volontà di "uscire dal silenzio". Abbiamo pensato di costituire un gruppo, il Collettivo Pacha Mama, per cercare di essere un punto di riferimento e di scambio di esperienze per chiunque si senta sensibile alla lotta e alla solidarietà femminili.

AVVISO


Ciao a tutt*, è stata ripristinata la mail vecchia:

pachamama.ferrara@hotmail.it

ci auguriamo che non venga bloccata mai più

sezioni

30 set 2009

IL 2 OTTOBRE SHIRIN EBADI A VENEZIA

Solidarietà alle madri in lutto iraniane a Venezia
Lettera del premio Nobel per la pace Shirin Ebadi alle “Madri in Lutto dell’ Iran”

Alle donne libere del mondo: La tragedia in Iran è molto più enorme di quello che avevamo immaginato. Persone scese in strada pacificamente per esprimere la loro opposizione ai risultati delle elezioni sono state colpite con pallottole e manganelli. Molti di coloro che sono sopravvissuti agli scontri sono stati arrestati nei giorni successivi alle proteste. Le stazioni radiotelevisive iraniane inizialmente hanno annunciato otto morti e successivamente undici. Tuttavia, più di venticinque giorni dopo le manifestazioni nelle strade, sono ancora molti coloro che sono scomparsi e i loro nomi non sono negli elenchi di coloro che sono stati uccisi o arrestati. Molte madri si sono ansiosamente rivolte a qualsiasi autorità potesse dar loro informazioni sui loro cari scomparsi, ma non hanno ricevuto alcuna risposta.
Ora che le famiglie stanno lentamente ricevendo i corpi dei loro figli uccisi, è diventato palese che il numero delle vittime è molto più elevato di quello pubblicato dal governo della Repubblica islamica. Inoltre, le famiglie sono costrette a firmare accordi legali in cui si impegnano a non rivelare come e quando i loro cari siano morti. Ma non è possibile nascondere la verità per sempre e non è possibile mettere a tacere le grida, cosicché col passare dei giorni la tragedia delle ultime settimane si rivela sempre più nella sua grandezza agli occhi del popolo iraniano.
Molte madri i cui figli sono stati uccisi, o sono ancora tra gli scomparsi o sono in carcere hanno costituito il “Comitato delle Madri in lutto”.
Ogni sabato dalle 7 alle 8 di sera, i membri di questo comitato e le altre donne che simpatizzano con loro, si vestono di nero e si riuniscono nei parchi pubblici delle loro città per manifestare in silenzio il loro dolore.
Vorrei esprimere il mio profondo dolore e cordoglio per le madri che hanno perso i loro cari per la libertà e la democrazia in Iran, e sono solidale con le donne che sono ancora alla ricerca dei loro cari scomparsi e con il gran numero di giovani uomini e donne iraniani che sono ora in carcere a causa del loro attivismo civile.
Invito tutte le donne libere del mondo a vestirsi in nero e a riunirsi in solidarietà con il Comitato delle Madri in Lutto ogni Sabato nella propria città per contribuire a far sentire la propria voce in tutto il mondo.

Il Comitato a sostegno delle "Madri in lutto dell’Iran"
Il Centro Donna del Comune di Venezia
La Consulta delle Cittadine del Comune di Venezia
Il Comitato Pari Opportunità di Ca’ Foscari
La Rete di Donne per la Pace di Venezia e Mestre
Le Donne in Nero di Padova
Aderiscono all’appello del Premio Nobel per la Pace Shirin Ebadi a testimoniare la loro solidarietà alle "Madri in lutto dell’Iran"

Shirin Ebadi sarà a Venezia il giorno Venerdì 2 ottobre in occasione del World Venice Forum 2009.

INVITIAMO TUTTE E TUTTI a testimoniare l’appoggio alle "Madri in lutto dell’Iran" in Piazza S. Marco venerdì 2 ottobre dalle ore 17.30 alle ore 18.30.
Sarà Presente il Premio Nobel per la Pace Shirin Ebadi

26 set 2009

Lettera aperta si Simonetta Salacone


A TUTTI QUELLI CHE VORRANNO LEGGERMI


IN RELAZIONE ALLA VICENDA CHE, MIO MALGRADO, HA RIPORTATO ME E LA SCUOLA CHE DIRIGO SUI MASS MEDIA HO DA DIRE QUANTO SEGUE:


PER CARATTERE, FORMAZIONE E PROFESSIONALITA’ NON USO MAI L’ENFASI, LA RETORICA, I TONI STENTOREI, MA LA RIFLESSIONE ARTICOLATA, ANCHE FORTEMENTE CRITICA, MA ESPRESSA CON REGISTRI BASSI E MODERATI.

DI OGNI DECISIONE CHE MI COMPETE PRENDO LA DIRETTA RESPONSABILITA’.
IN QUESTO CASO DI NON AVER INOLTRATO AI/ALLE DOCENTI LA CIRCOLARE DEL MINISTRO GELMINI, ARRIVATA A SCUOLA ALLE ORE 11,30 DEL GIORNO 21/9 CON LA QUALE SI INVITAVA AD OSSERVARE UN MINUTO DI SILENZIO ALLE ORE 12 DELLO STESSO GIORNO PER I 6 MORTI IN MISSIONE DI PACE E AD ATTUARE UNA “RIFLESSIONE SOLIDALE” CON GLI ALUNNI.
I TEMPI STRETTI CON CUI LA CIRCOLARE ARRIVAVA IMPEDIVANO, DI FATTO, UNA RIFLESSIONE CON LE/GLI INSEGNANTI COME ERA, INVECE, AVVENUTO IN ALTRE SITUAZIONI SIMILI.

POICHE’ LA SCUOLA NON E’ UNA CASERMA E I/LE DOCENTI NON RICEVONO ORDINI, MOLTE INSEGNANTI, SOPRATTUTTO DEI PIU’ GRANDI, HANNO AFFRONTATO L’ARGOMENTO IN CLASSE, CON DIVERSE MODALITA’ E RITUALITA’.

SULLE MODALITA’ PEDAGOGICHE CON LE QUALI LA SCUOLA GESTISCE L’INFORMAZIONE SUI SEMPRE PIU’ FREQUENTI EVENTI DRAMMATICI NAZIONALI E MONDIALI CHE E’ CHIAMATA AD AFFRONTARE, HO CONVOCATO TEMPESTIVAMENTE UN COLLEGIO DEI DOCENTI, PER FAVORIRE RIFLESSIONE E CONFRONTO, NEI PRIMI GIORNI DEL MESE DI OTTOBRE.
IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DI CIRCOLO HA CONVOCATO SULLA STESSA TEMATICA UNA RIUNIONE APERTA AI GENITORI, PER IL GIORNO 30 SETTEMBRE.

· IN MOLTE SCUOLE DEL PAESE LA CIRCOLARE DEL MINISTRO NON E’ ARRIVATA.
MOLTE SCUOLE HANNO ACCOLTO L’INVITO AD OSSERVARE IL MINUTO DI SILENZIO, MOLTE NO.
LA STAMPA ELA TV, PERO’, NON HANNO EFFETTUATO CONSULTAZIONI E RICERCHE NEL MERITO, QUINDI NON SI HA IL POLSO COMPLESSIVO DELLA SITUAZIONE.

· PROVO DOLORE E SINCERA PARTECIPAZIONE AL DOLORE DELLE FAMIGLIE DEI SOLDATI MORTI.
LO AGGIUNGO AL DOLORE CHE QUOTIDIANAMENTE PROVO PER LE TANTISSIME VITTIME CIVILI INNOCENTI DI QUESTA E DI TUTTE LE GUERRE CHE SI STANNO SVOLGENDO IN GIRO PER IL MONDO.
MI CHIEDO PERO’ : PERCHE’ NON ABBIAMO FATTO UN MINUTO DI SILENZIO IL MESE SCORSO, QUANDO E’ MORTO IN UN ATTENTATO IN AFGHANISTAN UN SOLDATO DI CAMPOBASSO?
E’ IL NUMERO CHE FA MASSA CRITICA PER IL CORDOGLIO DI STATO?
O NON E’ IL MOMENTO IN CUI, FACENDO APPELLO AL DOLORE DI TANTI, SI TENTA DI RICOMPATTARE UNA OPINIONE PUBBLICA MOLTO DIVISA SUI TEMI DELLA COSIDDETTA “MISSIONE DI PACE”?

· MI AUGURO CHE, A PARTIRE DALLA POLEMICA CHE HO INVOLONTARIAMENTE APERTO, IN MOLTI ISTITUTI SI APRA IL DIBATTITO SU COSA EFFETTIVAMENTE POSSA E DEBBA FARE LA SCUOLA SUI TEMI DELICATI DELL’ATTUALITA’, PER NON ESSERE TACCIATA NE’ DI CONFORMISMO E OBBEDIENTE ACQUISCIENZA, NE’ DI USO IDEOLOGICO DEI FATTI.

· NESSUNO HA LA VERITA’ IN MANO.
CASOMAI ABBIAMO LA CARTA COSTITUZIONALE CHE ALL’ARTICOLO 11 AFFERMA CHE “L’ITALIA RIPUDIA LA GUERRA COME MEZZO DI RISOLUZIONE DELLE CONTROVERSIE”
QUELLA IN AFGHANISTAN E’ SEMPRE PIU’ UNA GUERRA CHE UCCIDE CIVILI E MILITARI, CHE ACUISCE L’ESTREMISMO, CHE FA REGREDIRE LA DEMOCRAZIA ELA SOLIDARIETA’ SOCIALE, CHE COPRE LA CORRUZIONE DI PARTE DELLA CLASSE DIRIGENTE, CHE ALIMENTA L’ODIO DELLA POPOLAZIONE CONTRO L’OCCIDENTE…
LA SITUAZIONE E’ COSI’ COMPLESSA CHE, TRASVERSALMENTE ALLE PARTI
POLITICHE, NEL NOSTRO PAESE E IN TUTTO L’OCCIDENTE CI SI INTERROGA
CON PREOCCUPAZIONE SU COME USCIRNE E SU COME RILANCIARE
NELL’AFGHANISTAN E IN TUTTO QUELLO SCACCHIERE ORIENTALE (IRAN,
PAKISTAN, IRAK.) UN PROCESSO DI PACIFICAZIONE, COMPROMESSO IN
PASSATO DALL’IDEA MALSANA CHE SI POSSA ESPORTARE LA DEMOCRAZIA
CON LE ARMI.

PERSONALMENTE, VENENDO DA UNA MILITANZA GIOVANILE IN UN MOVIMENTO NONVIOLENTO, CONTINUO A RITENERE CHE LE AZIONI DI PACE SIANO COSTRUIRE SCUOLE, OSPEDALI, BIBLIOTECHE, TEATRI, CENTRI CULTURALI….
LA NOSTRA SCUOLA, DA QUANDO E’ STATA INTITOLATA AD IQBAL MASIH, BAMBINO PAKISTANO UCCISO DALLA MAFIA DEI TAPPETI, HA ADOTTATO DA ANNI UNA SCUOLA PER BAMBINI DI CASTE BASSE IN PAKISTAN E NE FINANZIA LA FREQUENZA.

SUL MURO DI INGRESSO DEL NOSTRO PLESSO CENTRALE SONO RIPORTATE LE PAROLE DEL PICCOLO IQBAL :
“ I BAMBINI HANNO BISOGNO DI AVERE IN MANO QUADERNI E MATITE, NON ATTREZZI DA LAVORO..”

AGGIUNGO DI MIO “I BAMBINI HANNO BISOGNO DI PACE PER CRESCERE.
NON POSSIAMO CONTINUARE A DISSIPARE RISORSE NELLE GUERRE.
LE GUERRE SI PREVENGONO E SI RISOLVONO CON AZIONI DI PACE (ANCHE
RISCHIOSE, PERICOLOSE, EROICHE, QUALI SONO QUELLE CHE
QUOTIDIANAMENTE TANTI VOLONTARI, GIORNALISTI, MISSIONARI,
DOTTORI, MAESTRI, SINDACALISTI …COMPIONO, METTENDO A RISCHIO LA
VITA)”

PARAFRASANDO BRECHT AGGIUNGO “BEATO IL MONDO QUANDO NON
AVRA’ PIU’ BISOGNO DI EROI”

QUESTA RIPROPONGO OGGI COME FILOSOFIA AL MONDO DELLA SCUOLA,
ALLE INSEGNANTI E AGLI INSEGNANTI, AI GENITORI E A TUTTI NOI CHE
ABBIAMO A CUORE IL FUTURO DEL MONDO



SIMONETTA SALACONE DIRIGENTE SCOLASTICA DELLA SCUOLA “IQBAL MASIH” DI ROMA

25 set 2009

A Imola:

La violenza di genere come piaga globale"

settembre 2009 Ore 10
Palazzo Sersanti, piazza Giacomo Matteotti, 12 - Imola (Bo)

L´associazione Trama di terre organizza il convegno
"La violenza di genere come piaga globale" - Proposte e percorsi interculturali per battere maschilismo e razzismo."

Programma

MATTINO 10/13
Saluti dell’Amministrazione Comunale di Imola Donatella Mungo, Assessora Pari Opportunità
Introduzione Tiziana Dal Pra, Presidente Associazione Trama di Terre
Interventi Mihai Mircea Butcovan, Scrittore Stefano Ciccone, Ass. Maschile Plurale, Dounia Ettaib - DARI Associazione Donne Arabe d’Italia, Sumaya Abdel Qader, Portavoce forum delle donne musulmane in Europa, Barbara Spinelli, giurista, autrice di “Femminicidi” Moderatore: Marco Deriu, sociologo Univ. di Parma, Ass. Maschile plurale
ORE 13,15 BUFFET presso il Centro Interculturale delle Donne Trama di terre
POMERIGGIO 14.30/17.30 Elaborazione di proposte e piste di lavoro
Lavoro per gruppi con la conduzione di Daniele Barbieri, giornalista, formatore Monica Lanfranco, giornalista e formatrice, rivista Marea
Restituzione finale e conclusione
Durante il convegno saranno distribuiti gli attestati finali a coloro che hanno seguito il corso.
L’ingresso è libero.
Per motivi organizzativi si richiede l’iscrizione.
Segreteria organizzativa:Teresa Gagliostro, Associazione Trama di Terretel. 0542.28912
mail teresa@tramaditerre.org.

Ancora a Bologna!!!

L'educazione di genere: teorie e sperimentazioni didattiche nella scuola superiore

Inizio: Martedì 29 Settembre, ore 9:00
Fine: Martedì 29 Settembre, ore 13:30
Luogo: Chiostro di Santa Cristina, via del Piombo 5, Bologna Mappa
Martedì 29 settembre, presso l'Aula Magna del Chiostro di Santa Cristina a Bologna, si svolgerà il convegno "L'educazione di genere: teorie e sperimentazioni didattiche nella scuola superiore", organizzato dal Liceo classico M. Minghetti e dall'Associazione "Il progetto Alice", in collaborazione con l'Associazione Orlando e la Biblioteca Italiana delle Donne.
Il convegno rappresenta l'esito del progetto “Genere&Differenza: istruzioni per l’uso!”, realizzato presso il Liceo Minghetti di Bologna nel corso dell'anno scolastico 2008-2009 con l’obiettivo di promuovere una cultura di genere capace di valorizzare le differenze tra il maschile e il femminile.
Attraverso la voce di docenti, studenti, studentesse e formatrici che hanno partecipato al progetto, il convegno presenterà le esperienze svolte in ambito curriculare e laboratoriale e offrirà spunti di riflessione e confronto sui presupposti teorici, gli strumenti, le pratiche didattiche di una pedagogia delle differenze. Il progetto è finanziato dal Dipartimento Diritti e Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri e da Formez - Centro Studi e Ricerche.Programma - dalle ore 9 alle ore 13.30:
Saluti istituzionali: Prof. Fabio Gambetti e Dott.ssa Ivana Summa - Liceo classico Minghetti; il Progetto Alice; Associazione Orlando; Simona Lembi - Assessora Istruzione del Comune di Bologna.
Proiezione del Video "Questioni di genere", seguito da interventi degli studenti/esse del liceo Minghetti.
"Riflessioni sull'educazione di genere":Annalisa Tugnoli - docente Liceo Minghetti;Associazione Il progetto Alice;Silvia Leonelli - docente Dipartimento di Scienze dell'Educazione.
La partecipazione è gratuita.
Per informazioni:
Associazione Il Progetto Aliceilprogettoalice@women.it Cristina Gamberi - cell. 349/773.44.47
Liceo classico Marco Minghetti Via Nazario Sauro 18, Bologna Renzo Ricchi - renzo.ricchi@fastwebnet.it
www.genereedintorni.it

A Bologna!!
Mostra "Donne d'arte tra libri e manifesti"
presso la Biblioteca Italiana delle Donne
Inizio: Martedì 22 Settembre, ore 9:00
Fine: Domenica 27 Settembre, ore 18:00
Luogo: via del Piombo, 5, Bologna Mappa
Dal 22 al 27 settembre si svolgerà, presso la Biblioteca Italiana delle Donne, la mostra "Donne d'arte tra libri e manifesti".
Tale mostra è volta a valorizzare la produzione artistica femminile e la riflessione femminista sull'arte, ed è articolata in due sezioni: la prima espone alcuni dei manifesti prodotti dal 1982 (anno di inaugurazione del Centro di Documentazione delle Donne) ad oggi e illustra il rapporto fecondo dell'Associazione Orlando con alcune artiste quali Mea Cuniberti, Donatella Franchi, Simonetta Scala e Sabrina Feroci; la seconda presenta le principali monografie e riviste italiane e straniere, possedute dalla Biblioteca Italiana delle Donne sul tema Donne/Arte, Arte/Femminismo, nonché una selezione di cataloghi di mostre di artiste donate alla biblioteca stessa.
La mostra, a cura di Elda Guerra, Maria Teresa Munaro, Silvia Radicioni, Annamaria Tagliavini, Paola Zappaterra, è promossa dall'Associazione Orlando e dalla Biblioteca Italiana delle Donne, con il contributo di IBC.
L'inaugurazione sarà tenuta il 25 settembre alle ore 11.
Orari mostra: Dal lunedì al giovedì ore 9.00-18.00; venerdì ore 9.00-14.00; sabato ore 10.00-13.00 e ore 15.00-18.00
Per maggiori informazioni:www.women.it/bibliotecadelledonne/

20 set 2009

http://www.gazzettino.it/articolo.php?id=73880&sez=ITALIA


Milano, scontri per la festa del Ramadan
La Santanché: «Picchiata e insultata»


MILANO (20 settembre) - «Sono stata aggredita, colpita da un uomo con un braccio ingessato, gettata a terra e dopo andrò in ospedale per vedere se ho una costola rotta». Lo ha dennciato Daniela Santanchè, leader del Movimento dell'Italia, che sta protestando contro l'uso del burka davanti al Teatro Ciak, alla Fabbrica del Vapore di Milano, dove si sta svolgendo una festa islamica per la fine del Ramadan. L'ex parlamentare ha scelto di protestare contro il volto coperto delle donne musulmane chiedendo il rispetto della legge 152 del 1975 che vieta di nascondere il volto.

«Verso le 9 mi hanno aggredita - ha spiegato - e mi hanno detto che sono una puttana, che domani sarò morta, che faccio schifo. Ma chi mi ha colpito, mi hanno spiegato le forze dell'ordine, è stato individuato. Un altro voleva usare contro di me un cartello stradale divelto».

La Santanchè è riuscita per ora a entrare alla festa affermando che «qui siamo in Italia e non in un califfato». La Questura ha confermato che c'è stato un parapiglia tra alcuni partecipanti alla cerimonia e l'entourage della Santanchè.

riprendiamoci i nostri corpi

http://piccole.rispostesenzadomanda.com/post/192409747/s-pretendiamo-di-pi-da-questa-milano

Sì, pretendiamo di più, da questa milano.


per una volta piacevolmente stupiti, nonostante Milano sia la città della moda, ergo della supremazia della taglia, abbiamo letto questo commento:


19 set 2009

Mercoledì 23 Settembre dalle ore 18 PRESIDIO Piazza Nettuno, Bologna

L’Italia finanzia le violenze contro le donne migranti
Mercoledì 23 Settembre dalle ore 18
PRESIDIO Piazza Nettuno, Bologna
Sono tante le testimonianze dei soprusi e delle torture subiti dalle persone detenute nei centri di concentramento libici, ma per le donne, oltre alle torture, il trattamento prevede violenze sessuali e stupri di gruppo! L’Italia, finanziando la polizia e le carceri libiche e respingendo donne e uomini verso la Libia, è complice di queste atroci violenze.
Dalla frontiera meridionale libica ogni anno entrano migliaia di migranti e rifugiati sprovvisti di documenti, alcuni dei quali poi continuano il viaggio verso l’Italia. Anche se uomini e donne africani che arrivano via mare rappresentano una minima parte dei migranti senza documenti presenti in Italia, il governo italiano ha concentrato attenzione e risorse sugli sbarchi, poiché essi rappresentano il simbolo della prospettiva emergenziale costruita da anni sul tema dell’immigrazione: sul regime di paura alimentato dalla menzogna dell’”invasione” si gioca la propaganda razzista e criminalizzante del governo, ormai istituzionalizzata nel pacchetto sicurezza. In base agli accordi tra il governo italiano e il governo libico e alle nuove politiche migratorie inaugurate dall’Italia, le donne e gli uomini provenienti dalla Libia, anche se quasi mai di nazionalità libica, vengono “respinti” senza avere la possibilità di arrivare in Italia e di presentare richiesta di diritto d’asilo, di cui la maggior parte di loro è a tutti gli effetti titolare. Da quando sono cominciati i respingimenti in mare sono stati finora oltre 1.200 le persone che le autorità italiane hanno riconsegnato alla Libia. Durante la detenzione nelle carceri libiche, uomini e donne subiscono violenze inaudite e vere e proprie torture, “Abusi, vessazioni, maltrattamenti, arresti arbitrari, detenzioni senza processo in condizioni degradanti, torture, violenze fisiche e sessuali, rimpatri di rifugiati e deportazioni in pieno deserto. Crimini che l’Unione europea finge di non vedere…” queste le amare conclusioni di un rapporto curato da Fortress Europe nel 2007. Le donne in particolare subiscono, oltre alle violenze fisiche e psicologiche, stupri ripetuti e collettivi. In seguito alle violenze sessuali, molte di loro rimangono incinte e sono costrette a ricorrere ad aborti clandestini, che spesso le uccidono.
E non è che le cose in “patria” vadano meglio: nei CPT (oggi CIE) viene applicato lo stesso progetto repressivo e violento. Ne è una prova la protesta al CIE di via Corelli a Milano, soffocata dalla violenza delle Forze dell’Ordine. I processi si svolgeranno il 21 e il 23 settembre e vedono implicato anche l’ispettore capo di servizio al centro, accusato da una partecipante alla protesta di tentata violenza sessuale. Paradossalmente tutto questo viene fatto al fine di garantire la “sicurezza “ dei cittadini e delle cittadine italiane e anche in nome della violenza contro le donne. La ministra Carfagna ha sostenuto, nell’incontro con Gheddafi dello scorso giugno, di voler aiutare le donne africane, e ha presieduto in questi giorni un G8 contro la violenza alle donne escludendo i centri antiviolenza. Di fatto però l’Italia finanzia attivamente le violenze contro donne e uomini migranti con importanti stanziamenti finanziari e di mezzi alla Libia. Del corpo delle donne viene sempre fatto un uso strumentale, viene data risonanza mediatica solo agli stupri di stranieri su donne italiane, quando le violenze commesse da uomini migranti costituisce solo una minima parte delle violenze agite sulle donne nel nostro paese. La maggior parte della violenza avviene all’interno della famiglia cosiddetta “normale”, promossa e protetta e al centro di tutte le politiche sociali. Vogliamo che sulla violenza alle donne non venga fatta nessuna strumentalizzazione per avallare leggi razziali!
Vogliamo la libertà di migrazione per tutte/i, sia per le persone che emigrano per necessità, in fuga da guerre, dittature e persecuzioni, sia per le/i migranti economici, e per tutte/i coloro che desiderano migrare.
Vogliamo che vengano interrotti immediatamente i respingimenti, che vengano garantiti il diritto all’esistenza, alla libertà, all’autodeterminazione delle e dei migranti, no al reato di clandestinità, no al pacchetto sicurezza.
Vogliamo che le donne che arrivano nel nostro paese non debbano subire ogni tipo di violenza senza potersi ribellare proprio perché una legge della nostra repubblica le rende ricattabili. Non possiamo più far finta di non vedere e di non sapere, non possiamo non riconoscere il legame tra violenza contro le donne, sessismo, razzismo, lesbo/trans/omofobia, che porta alla normalizzazione di vecchi e nuovi fascismi, auspichiamo che le voci di dissenso producano nuove forme di resistenza.
Invitiamo tutte/i/* a partecipare!!

Altra città – Lista civica di donne

Per adesioni: altracitta@women.it

orrori quotidiani

L’uomo che ha comprato una donna per stuprarla per mesi Chiesto il rinvio a giudizio per l'aguzzino




L'uomo, 58 anni, aveva conosciuto la sua vittima in Mozambico ed era riuscito a conquistarsi la fiducia dei suoi parenti. Dopo averla portata in Italia con la promessa di sposarla, la segregò in casa e la costrinse a prostituirsi

Milano, 7 settembre 2009 - Aveva segregato in casa, violentato ripetutamente con pratiche sadomaso e costretto a prostituirsi una 28enne originaria del Mozambico, comprandola alla sua famiglia a cui inviava 100 euro al mese. Dopo otto mesi di violenze, la donna era riuscita a fuggire con l’aiuto di due vicine e a denunciarlo.

Ora per l’uomo, un pensionato di 58 anni arrestato lo scorso novembre, e per un egiziano a cui in un’occasione aveva venduto la sua vittima per 150 euro, è arrivata la richiesta di rinvio a giudizio.

A. A. risponde di violenza sessuale aggravata, sequestro di persona, induzione alla prostituzione e detenzione di un ingente quantitativo di materiale pedopornografico. M. S., l’egiziano di 42 anni, è accusato di violenza sessuale di gruppo.
L’udienza preliminare si terrà il 26 ottobre davanti al gup Andrea Pellegrino.

In base a quanto ricostruito dagli inquirenti, il pensionato aveva conosciuto la sua vittima su una spiaggia, in Mozambico, nel 2007. Poi si era presentato agli zii della donna, con cui lei viveva dopo aver perso i genitori, conquistandosene la fiducia attraverso lavoretti in casa e regali.

Quando era tornato a Milano, aveva preso accordi con loro per portare la donna in Italia, dicendo che l’avrebbe sposata. Ma al suo arrivo a Milano nel febbraio 2008, invece del promesso matrimonio, la donna si era trovata segregata in casa, costretta a sottoporsi a pratiche sadomaso e a vedere video pornografici, e persino a subire un rapporto sessuale a tre con il coinvolgimento dell’egiziano.

Solo il 9 ottobre successivo, la 28enne era riuscita a fuggire, con l’aiuto di due vicine. Dopo il fermo che aveva portato il pensionato in carcere, erano proseguiti gli accertamenti degli investigatori sui dvd sequestrati che hanno portato alla nuova imputazione di detenzione di materiale pedopornografico. Era stato poi identificato anche l’egiziano che per partecipare alle violenze aveva pagato 150 euro. Anche lui era stato fermato e attualmente si trova agli arresti domiciliari.
ilgiorno.ilsole24ore.com

18 set 2009

Scopri la femminilità in Te…
Ed impara come esprimerla…
Vieni a provare una lezione gratuita con la maestra Yasmine


DANZA DEL VENTRE
E TRIBAL FUSION
INFO YASMINE: 3275429481

17 set 2009

Link per curiosare

http://ilsessismoneilinguaggi.blogspot.com/

http://vitadastreghe.blogspot.com/

Con il nome dei nostri figli

Mamme 2.0

mamme2-0

Sanaa Dafani, 18 anni, uccisa dal padre

Marocchina 18enne uccisa dal padre Viveva col fidanzato. "Vietato dalla tradizione"

http://www.repubblica.it/2009/09/sezioni/cronaca/pordenone/pordenone/pordenone.html

http://www.repubblica.it/2009/09/sezioni/cronaca/pordenone/pordenone-parla-madre/pordenone-parla-madre.html

da figlie a madri e da madri in figli
Maratona di Lettura nella Casa delle Donne
per ricordare Mirella
Venerdì 18 settembre
ore 16.00
via Terranuova 12/b - Ferrara
Da figlie a madri e da madri in figli è quel perenne ripetersi di percorsi di vita in cui memoria ed esperienza tessono il fitto intreccio delle relazioni primarie.
Da questa fantastica tessitura nascono l’amore ed il rispetto della vita.
Una chiave per entrare nel mondo della letteratura, per raccontare emozioni e pensieri, per onorare le tracce che la vita ci consegna e farne un dono che ci regaliamo reciprocamente.
Per questo La casa delle donne è il luogo che accoglie la Maratona di Lettura e ne rappresenta la madre simbolica.
L’ampio cortile si trasforma ne "LA CORTE DELLE BAMBINE E DEI BAMBINI" dove leggere ed ascoltare dal primo pomeriggio fino all’ora di cena per assaggiare cibi preparati con cura.
Gli spazi interni della casa si trasformano ne "LE STANZE DELLE DONNE" dove viene accolta la Maratona dedicata a Mirella.


Programma:
ore 16.30 Inizio Maratona.
1° parte - La corte dlle bambine e dei bambini -
Le letture possono essere fatte da adulti e bambini

2° parte - Le stanze delle donne -
Maratona di Mirella

ore 20.00 Piccolo Buffet offerto dalla Famiglia e dagli amici di Mirella

Per prenotarsi alla Maratona: inviare una mail: cddferrara@alice.it

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