Siamo un gruppo di donne: amiche, colleghe, mamme... Da tempo mettiamo le nostre esperienze di solidarietà femminile in comune, ne parliamo, riflettiamo, e pensiamo che molte donne costruiscano, nella vita di tutti i giorni, una silenziosa ma potente rete di affetti, di aiuti, di sostegno. Alcune di noi vengono da altre esperienze o vi sono tuttora coinvolte (Comitato per la pace Spartacus, Collettivo Echidna, Mamme per la Pace...), altre si sono semplicente unite confluendo il loro apporto personale di donne attente alla realtà che ci circonda e con la volontà di "uscire dal silenzio". Abbiamo pensato di costituire un gruppo, il Collettivo Pacha Mama, per cercare di essere un punto di riferimento e di scambio di esperienze per chiunque si senta sensibile alla lotta e alla solidarietà femminili.

AVVISO


Ciao a tutt*, è stata ripristinata la mail vecchia:

pachamama.ferrara@hotmail.it

ci auguriamo che non venga bloccata mai più

sezioni

23 giu 2008

Appello di adesione alla manifestazione dei migranti del 5 luglio

Siamo tutte clandestine!

Siamo tutti clandestini!



Noi non siamo migranti. Tuttavia,
sosteniamo con forza la manifestazione del prossimo 5 luglio lanciata dal
Coordinamento migranti, dalle associazioni, dalle lavoratrici e dai lavoratori
migranti di questa provincia. Il 5 luglio saremo presenti perché sappiamo che
la pesante ondata di razzismo che sta investendo questo paese e le misure
approvate
dal governo per garantire ciò che chiamano “sicurezza”, nel momento in cui
cercano di mettere a tacere i migranti e le loro lotte pretendono anche di
ridurre al silenzio ciò che riguarda tutti noi.

Questo silenzio ha
già
investito il lavoro. Non c’è sicurezza quando di lavoro si muore, quando i
salari non bastano ad arrivare alla fine del mese, quando il razzismo entra nei
posti di lavoro. Non c’è sicurezza perché questa divisione ci indebolisce
proprio quando più è necessario costruire lotte comuni per riprenderci la
sicurezza che noi vogliamo. Non ci basta gridare allo scandalo di fronte
all’ennesima strage di operai. Vogliamo di più, per questo saremo in piazza
il
5 luglio.

Questo silenzio urla per attutire
le voci che hanno denunciato che la violenza sulle donne non ha colore, né
religione, né cultura, ma solo un sesso. Alle donne si fa una seconda violenza
riducendole a pretesto per fomentare una caccia razzista al criminale. Non ci
accontentiamo dei trafiletti sui giornali che ricordano quando le parti si
invertono e i bravi cittadini della civile Italia stuprano giovani donne
migranti. Vogliamo
di più, per questo saremo in piazza il 5 luglio.

Questo silenzio mente, vorrebbe
convincere quelli che sono cittadini che i loro diritti sono tutelati dalla
minaccia di una grande invasione criminale. Ma quelli che sono approdati sulle
coste militarizzate della civile Europa e ne hanno attraversato le frontiere
sono qui, ora. Lavorano accanto a noi nelle fabbriche e nei cantieri, nelle
cooperative e nelle nostre case, i loro figli siedono accanto ai nostri nelle
scuole. Noi sappiamo che questa criminalizzazione vuole togliere la parola a
chi sta lottando per riappropriarsi del suo futuro. Non crediamo a chi ci dice
che alcuni potranno parlare purché altri tacciano. Vogliamo di più, per
questo
saremo in piazza il 5 luglio.

Noi non siamo migranti, ci
chiamano cittadini. Ma i migranti oggi ci dicono che questa parola è ormai
vuota, perché è stata svuotata dalla precarizzazione e dall’insicurezza
che
produce, perché è usata per sostenere il potere di quelli che dicono “giù
le
mani dalle nostre donne”, perché invoca confini da difendere con le armi,
confini segnati dai muri, come quelli dei CPT, confini che ci dividono e ci
indeboliscono, come il razzismo. Siamo cittadini ma mai, come oggi, crediamo
che abbia senso tornare a dire – come nella grande manifestazione di Genova
del
2001 – che siamo tutti clandestini. Non è sufficiente essere solidali, noi
siamo coinvolti, vogliamo di più. Per questo con i migranti saremo presenti
non
solo a parole, ma con la più ampia mobilitazione possibile, alla
manifestazione
del 5 luglio a Bologna.


Xm24;
Laboratorio Crash!, Vag61; C.s. Tpo; Lazzaretto Autogestito; Livello 57;
Circolo Anarchico C. Berneri; Usi - Ait, Lavoratrici e Lavoratori Anarchici;
Confederazione Cobas Bologna; Cobas Scuola – Bologna; Asia Rdb-Cub;
Collettivo
Figlie Femmine; Comitato Palestina Bologna; Harambe; Spazio Sociale
Studentesco; Assemblea Antifascista Permanente

Per
adesioni: coo.migra@yahoo. it

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