Siamo un gruppo di donne: amiche, colleghe, mamme... Da tempo mettiamo le nostre esperienze di solidarietà femminile in comune, ne parliamo, riflettiamo, e pensiamo che molte donne costruiscano, nella vita di tutti i giorni, una silenziosa ma potente rete di affetti, di aiuti, di sostegno. Alcune di noi vengono da altre esperienze o vi sono tuttora coinvolte (Comitato per la pace Spartacus, Collettivo Echidna, Mamme per la Pace...), altre si sono semplicente unite confluendo il loro apporto personale di donne attente alla realtà che ci circonda e con la volontà di "uscire dal silenzio". Abbiamo pensato di costituire un gruppo, il Collettivo Pacha Mama, per cercare di essere un punto di riferimento e di scambio di esperienze per chiunque si senta sensibile alla lotta e alla solidarietà femminili.

AVVISO


Ciao a tutt*, è stata ripristinata la mail vecchia:

pachamama.ferrara@hotmail.it

ci auguriamo che non venga bloccata mai più

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31 gen 2008

Abusi sulle figlie

dal Resto del Carlino di Ferrara del 29 gennaio 2008

UDIENZA PRELIMINARE

Abusi sulle figlie,
la madre parte civile

Il 23 aprile la discussione per il webmaster accusato di pornografia minorile, in quella data si conoscerà il destino giudiziario di Sergio Marzola, arrestato nell'agosto 2006 in città

Ferrara, 29 gennaio 2008 - BISOGNERÀ ASPETTARE il 23 aprile prossimo, giorno fissato per la discussione con rito abbreviato, per conoscere il destino giudiziario di Sergio Marzola, 42 anni, webmaster accusato di pornografia minorile e arrestato nell’agosto del 2006 nella sua abitazione di via Pescherie Vecchie. Ieri pomeriggio il gup, Silvia Migliori (pm Filippo Di Benedetto) accogliendo la richiesta di rito abbreviato presentata dai difensori, i legali Aldo e Francesco Andriulli, ha fissato anche la data della prossima e forse conclusiva udienza. La novità, emersa in aula è la costituzione di parte civile, attraverso l’avvocato Claudio Maruzzi, della madre delle due bambine di 12 e 13 anni, al centro del terrificante filmato girato in Belgio dal quale è partita l’inchiesta condotta dai pm Nicola Proto e Filippo Di Benedetto. «Nel video — spiega Maruzzi — le due bambine comparivano con indumenti intimi e anche prive di indumenti ed erano al centro di abusi da parte di un uomo che le stesse chiamavano papà». Quell’uomo Taverne P. chiamato papà dalle due bambine fu il primo a finire in carcere nel luglio del 2006 per le ripetute violenze sussuali sulle due figlie. Dietro la telecamera di quei filmini c’era Sergio Marzola, contro il quale pendono questi capi d’imputazione: realizzazione, produzione, divulgazione e commercializzazione di materiale pedopornografico, violenza sessuale nei confronti di minori, sfruttamento di altre 22 ragazze minori non completamente identificate di nazionalità ucraina e detenzione di materiale pedopornografico di varia natura.

«SONO STATO contattato — afferma l’avvocato Maruzzi — da un avvocato belga al quale si è rivolta la madre delle due bambine al centro del filmino incriminato. L’avvocato belga mi ha chiesto se sono disposto ad assistere la signora come parte civile ed ho accettato costituendomi in udienza per conto della donna e delle due figlie».
Quando venne arrestato, nel suo appartamento di Ferrara, Marzola era pronto per fuggire all’estero e precisamente a Kiev. I poliziotti della squadra mobile sequestrarono dvd, personal computer, centomila euro in contanti, 500 capi di abbigliamento intimo per bambine e una telecamere.

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