Siamo un gruppo di donne: amiche, colleghe, mamme... Da tempo mettiamo le nostre esperienze di solidarietà femminile in comune, ne parliamo, riflettiamo, e pensiamo che molte donne costruiscano, nella vita di tutti i giorni, una silenziosa ma potente rete di affetti, di aiuti, di sostegno. Alcune di noi vengono da altre esperienze o vi sono tuttora coinvolte (Comitato per la pace Spartacus, Collettivo Echidna, Mamme per la Pace...), altre si sono semplicente unite confluendo il loro apporto personale di donne attente alla realtà che ci circonda e con la volontà di "uscire dal silenzio". Abbiamo pensato di costituire un gruppo, il Collettivo Pacha Mama, per cercare di essere un punto di riferimento e di scambio di esperienze per chiunque si senta sensibile alla lotta e alla solidarietà femminili.

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12 feb 2008

Giuliano Ferrara: "Liste per la vita"

da rainews24 12 febbraio 2008

Roma | 12 febbraio 2008
Ferrara: liste 'per la vita' alle prossime elezioni. Bindi: un errore strumentalizzare certi temi



Giuliano Ferrara scende in campo e annuncia una sua lista per le prossime elezioni. Intervistato dal Corriere della Sera l'ex eurodeputato Psi (nell'89), e ministro del primo governo Berlusconi (nel '94) annuncia il ritorno all'impegno politico attivo.

Avviate le trattative con Berlusconi per un apparentamento ("Ma non mi ha ancora risposto"), Ferrara spiega di aver avuto la controproposta "di mettermi nel Pdl insieme ad altri tre, quattro con la collocazione di numero due in qualche circoscrizione", e di aver risposto "no grazie". Anzi, la risposta è che sia Berlusconi ad "apparentarsi con noi in alcune regioni al Senato".

Nella squadra, alcuni collaboratori del 'Foglio', di cui Ferrara e' direttore, e, negli auspici, nomi come Susanna Tamaro. L'anchorman annuncia l'addio a La7 e colloca così la sua lista: "Il centrodestra sarebbe il luogo naturale. Il sondaggista Pagnoncelli ha rilevato che una lista come la nostra avrebbe sicuro il 4%, forse il 6. Se Berlusconi rispondesse si' all'apparentamento lo sbarramento sarebbe al 2%: riuscirei ad andare in Parlamento con un gruppo di persone - sottolinea - che farebbe questa battaglia culturale. Se invece Berlusconi resiste, per chissa' quali ragioni che non saprà spiegare né a me né a se stesso, andrò avanti". In altri termini, Ferrara si dice pronto a rinunciare, giocoforza, alla presentazione della lista alla Camera ma vuole andare avanti "al Senato in alcune regioni, come Lazio, Lombardia, Sicilia e Sardegna". E se neanche questo bastasse a superare la soglia sbarramento "pazienza, ci sono splendide vittorie e splendide sconfitte".

Appunto, ma per quale battaglia questo colpo di scena? "C'è chi parla delle licenze dei tassisti, chi della privatizzazione di Alitalia, chi delle aliquote che vanno abbassate, l'aborto è almeno altrettanto importante". "Primo, nessuna donna è obbligata a partorire; secondo, nessuna donna deve essere perseguita legalmente perché abortisce; terzo, l'aborto è un male, va srdaicato, non può essere utlizzato cone strumento di controllo delle nascite, come avviene quando le donne sono obbligate o incentivate ad abortire".

La lista Ferrara, sostiene Rosi Bindi ospite del Caffé di Rainews24, “finirà per far entrare un tema importante nello scontro politico. Intorno al tema aborto si può fare un giornale, creare un movimento, chiamare a riflettere sull’accoglienza della vita… Ma se tutto questo si trasforma in una lista, anziché aiutare a trovare una soluzione comune, aumenterà solo i rischi di strumentalizzazione”.

Per Cirino Pomicino, “il problema di Ferrara è che in tutta la sua vita è sempre stato un fondamentalista. Lo è anche questa volta, e anche questa volta sbaglia. Perché il tema richiede un’offensiva di persuasione più che un’offensiva di condanna. Il valore della vita in sé è talmente forte che se lo si riassume sul piano politico si scivola su anatemi che non hanno mai risolto il problema”.

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