Siamo un gruppo di donne: amiche, colleghe, mamme... Da tempo mettiamo le nostre esperienze di solidarietà femminile in comune, ne parliamo, riflettiamo, e pensiamo che molte donne costruiscano, nella vita di tutti i giorni, una silenziosa ma potente rete di affetti, di aiuti, di sostegno. Alcune di noi vengono da altre esperienze o vi sono tuttora coinvolte (Comitato per la pace Spartacus, Collettivo Echidna, Mamme per la Pace...), altre si sono semplicente unite confluendo il loro apporto personale di donne attente alla realtà che ci circonda e con la volontà di "uscire dal silenzio". Abbiamo pensato di costituire un gruppo, il Collettivo Pacha Mama, per cercare di essere un punto di riferimento e di scambio di esperienze per chiunque si senta sensibile alla lotta e alla solidarietà femminili.

AVVISO


Ciao a tutt*, è stata ripristinata la mail vecchia:

pachamama.ferrara@hotmail.it

ci auguriamo che non venga bloccata mai più

sezioni

4 feb 2008

Rianimazione del feto

Da Repubblica.it del 4 febbraio2008



Emma Bonino invita i colleghi a non rincorrere un'agenda fissata da altri

Volonté (Udc) e Pedrizzi (An) critici sulle parole del ministro Turco

E' scontro sulla rianimazione del feto
si infiamma la polemica sulla 194

E' scontro sulla rianimazione del feto
si infiamma la polemica sulla 194" width="230">
ROMA - Continua a suscitare polemiche il documento dei ginecologi delle università romane sulla rianimazione dei feti anche senza il consenso della madre. E all'indomani dell'ennesimo intervento del Papa in difesa della vita "sia prima della nascita che nella sua fase terminale", il mondo politico torna a dividersi.

Il ministro per le Politiche comunitarie Emma Bonino non entra nel merito delle dichiarazioni del Papa, ma invita la politica a non "rincorrere le agende dettate da altri". E il ministro per le Pari Opportunità Barbara Pollastrini prende posizione contro un uso ideologico del progresso della scienza: "Credo che una persona seria dovrebbe sempre tener conto degli avanzamenti della medicina e questo si può fare se non vengono usati questi temi in modo ideologico e strumentale. Sono convinta che quando un neonato è vitale, debba godere di un diritto autonomo. La deontologia medica, quindi, deve indurre medici e ginecologi a intervenire in sua salvezza".

Di attacco alla legge sull'aborto parla esplicitamente Silvana Mura, parlamentare dell'Italia dei valori: "L'ennesima polemica politica che si scatena sul tema dell'aborto e sulla legge 194 dimostra che c'è, almeno a parole, un consistente numero di forze politiche che ritengono si debba procedere a una revisione in senso restrittivo della legge sull'interruzione di gravidanza. Qualora si andasse alle elezioni a breve, le stesse forze politiche che hanno sostenuto con forza la modifica della legge 194 dovrebbero avere il coraggio e l'onestà di inserire questo tema nelle priorità del loro programma elettorale e chiedere agli elettori di pronunciarsi con il voto su questo".Sempre all'interno della maggioranza ma sul versante cattolico, la senatrice del Pd Paola Binetti definisce "quasi sorprendente che occorra un incontro dei direttori delle cliniche ostetriche e ginecologiche delle università romane per ristabilire quello che sembrava un diritto già acquisito anche a norma della legge 194, che dice che quando un bambino nasce vivo occorre rianimarlo per garantirgli le migliori condizioni per vivere. Evidentemente c'era bisogno di riaffermare con insistenza questo principio perché non si desse adito a nessun dubbio".

"Chi nasce è un cittadino: i cittadini sono tutti uguali in Italia o si vuole abrogare la Costituzione?" è la provocazione del capogruppo Udc alla Camera, Luca Volonté, che commenta l'intervista al ministro della Salute, Livia Turco, pubblicata oggi da Repubblica. "La 'crudeltà insensata' di cui parla Livia Turco, quella della vita di un bambino contro la volontà della madre", spiega Volonté, "è la dimostrazione evidente della incapacità totale e della scarsa serenità del ministro della Salute di rispettare la legge 194 e la Costituzione". La crudeltà, conclude Volonté, "è quella dell'omicidio verso i piccoli cittadini bisognosi d'aiuto, una discriminazione inaccettabile per la civiltà della nazione".

Intanto sono immediati gli effetti del documento firmato dai primari ginecologi: da domani, ha dichiarato Giovanni Scambia, direttore del dipartimento per la tutela della salute della donna e della vita nascente dell'Università Cattolica del Sacro Cuore, un feto di 22 settimane che viene alla luce a seguito di un aborto terapeutico "sarà comunque rianimato, indipendentemente dal parere dei genitori". "Questo è il significato che diamo noi al documento" ha precisato Scambia, tra i medici firmatari del documento. E stamane volontari pro life dell'associazione papa Giovanni XXIII hanno pregato all'ingresso del policlinico di Modena, nell'ora in cui si praticano gli aborti e lo stesso avverrà domani mattina davanti all'ospedale Infermi di Rimini.

(4 febbraio 2008)

Nessun commento:

Sezioni