Siamo un gruppo di donne: amiche, colleghe, mamme... Da tempo mettiamo le nostre esperienze di solidarietà femminile in comune, ne parliamo, riflettiamo, e pensiamo che molte donne costruiscano, nella vita di tutti i giorni, una silenziosa ma potente rete di affetti, di aiuti, di sostegno. Alcune di noi vengono da altre esperienze o vi sono tuttora coinvolte (Comitato per la pace Spartacus, Collettivo Echidna, Mamme per la Pace...), altre si sono semplicente unite confluendo il loro apporto personale di donne attente alla realtà che ci circonda e con la volontà di "uscire dal silenzio". Abbiamo pensato di costituire un gruppo, il Collettivo Pacha Mama, per cercare di essere un punto di riferimento e di scambio di esperienze per chiunque si senta sensibile alla lotta e alla solidarietà femminili.

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2 feb 2008

Ru 486

Roma | 2 febbraio 2008 RAI NEWS24

Livia Turco: con la Ru486 non ci saranno 'aborti fai da te'
Livia Turco
Livia Turco

"La Ru486 e' una tecnica abortiva e deve prevedere per la donna lo stesso iter della legge 194 sull'interruzione di gravidanza. Non e' una scorciatoia per aggirarla".

Lo afferma il ministro della salute Livia Turco in una intervista al Secolo XIX. La pillola, che sara' registrata anche in Italia tra poche settimane ( non e' tuttavia possibile affermare che sia il 19 febbraio prossimo la data per poter utilizzare la pillola) "si potra' somministrare solo negli ospedali".

"La donna che scegliera' la Ru486 per interrompere la gravidanza - ha aggiunto il ministro Turco - si comportera' esattamente come chi si avvale della legge 194. Ovvero andra' in consultorio o dal proprio ginecologo privato per avere il certificato previsto dalla legge; nel colloquio si fara' tra l'altro consigliare dal medico sulle controindicazioni della pillola abortiva e sui suoi aspetti positivi; poi avra' una settimana di tempo per riflettere e infine, in totale autonomia, andra' in ospedale dove potra' scegliere come abortire e lo fara' con tutte le cure mediche del caso".

In risposta di chi pensa che si possa instaurare una situazione fai-da-te il ministro precisa: "non voglio che l'aborto venga privatizzato". "E' giusto che questa tecnica abortiva chimica rientri nell'ala della legge 194".

"La legge - aggiunge - e' una tutela per la donna e in piu' la procedura per gli operatori della sanita' deve essere chiara e decifrabile. Io intendo difendere la 194 dagli attacchi che vengono sia da destra sia da sinistra. E' una legge saggia, la piu' monitorata in Italia che ha ridotto gli aborti del 60%".

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