"La Ru486 e' una tecnica abortiva e deve prevedere per la donna lo stesso iter della legge 194 sull'interruzione di gravidanza. Non e' una scorciatoia per aggirarla".
Lo afferma il ministro della salute Livia Turco in una intervista al Secolo XIX. La pillola, che sara' registrata anche in Italia tra poche settimane ( non e' tuttavia possibile affermare che sia il 19 febbraio prossimo la data per poter utilizzare la pillola) "si potra' somministrare solo negli ospedali".
"La donna che scegliera' la Ru486 per interrompere la gravidanza - ha aggiunto il ministro Turco - si comportera' esattamente come chi si avvale della legge 194. Ovvero andra' in consultorio o dal proprio ginecologo privato per avere il certificato previsto dalla legge; nel colloquio si fara' tra l'altro consigliare dal medico sulle controindicazioni della pillola abortiva e sui suoi aspetti positivi; poi avra' una settimana di tempo per riflettere e infine, in totale autonomia, andra' in ospedale dove potra' scegliere come abortire e lo fara' con tutte le cure mediche del caso".
In risposta di chi pensa che si possa instaurare una situazione fai-da-te il ministro precisa: "non voglio che l'aborto venga privatizzato". "E' giusto che questa tecnica abortiva chimica rientri nell'ala della legge 194".
"La legge - aggiunge - e' una tutela per la donna e in piu' la procedura per gli operatori della sanita' deve essere chiara e decifrabile. Io intendo difendere la 194 dagli attacchi che vengono sia da destra sia da sinistra. E' una legge saggia, la piu' monitorata in Italia che ha ridotto gli aborti del 60%".
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