Magenta, madre e figlia uccise a coltellate
finisce in tragedia una lite in famiglia
di Davide Carlucci
Duplice omicidio a Magenta, cittadina dell'hinterland milanese nel parco del Ticino. Due donne di nazionalità filippina, madre e figlia di 62 e 33 anni, Amalia Francisco e Erachel Ashada, sono state accoltellate nella loro abitazione, al secondo piano della centrale via Roma. Poco dopo le 20 una telefonata al 118 ha chiesto soccorso, ma quando l'ambulanza è arrivata sul posto, al civico 150, le donne erano già morte. Gli addetti del 118 hanno trovato i corpi straziati da numerosi colpi di coltello, segno che chi aveva agito lo aveva fatto in preda a una collera incontrollata.I carabinieri di Magenta, coordinati dal tenente colonnello Falseri, hanno fermato un uomo di 51 anni, anch'egli filippino, sospettato dei delitti. L'uomo sarebbe il nipote di Amalia Francisco. L'epilogo violento sembra sia giunto alla fine di una lite, scatenata per motivi familiari, e l'uomo avrebbe agito d'impeto. Dopo il duplice delitto sembra sia stato lo stesso omicida a telefonare al marito di Amalia, che non era in casa, e a dirgli: "Torna in fretta che c'è una bella sorpresa per te". Quando l'uomo è arrivato, ha trovato la moglie e la figlia morte. Le due vittime lavorano in un'impresa di pulizie, il marito alla Cantoni di Boffalora Ticino.
La figlia aveva tre bambini che erano rimasti nelle Filippine e stava cercando di farli venire in Italia da lei. I carabinieri, insieme con il pm Roberta Brera della Procura di Milano, hanno interrogato numerosi parenti accorsi sul posto. Davanti all'abitazione, una palazzina gialla di aspetto decoroso, si era radunata una piccola folla di curiosi. "Sembravano tranquilli — ha raccontato Franca Occhipinti, del bar trattoria di fronte all'abitazione — non avevano mai dato problemi. La mamma abitava qui da tanti anni ed era perfettamente integrata. Il nipote era invece taciturno e un po' strano".
(Repubblica.it 07 novembre 2008)
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