Siamo un gruppo di donne: amiche, colleghe, mamme... Da tempo mettiamo le nostre esperienze di solidarietà femminile in comune, ne parliamo, riflettiamo, e pensiamo che molte donne costruiscano, nella vita di tutti i giorni, una silenziosa ma potente rete di affetti, di aiuti, di sostegno. Alcune di noi vengono da altre esperienze o vi sono tuttora coinvolte (Comitato per la pace Spartacus, Collettivo Echidna, Mamme per la Pace...), altre si sono semplicente unite confluendo il loro apporto personale di donne attente alla realtà che ci circonda e con la volontà di "uscire dal silenzio". Abbiamo pensato di costituire un gruppo, il Collettivo Pacha Mama, per cercare di essere un punto di riferimento e di scambio di esperienze per chiunque si senta sensibile alla lotta e alla solidarietà femminili.

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27 feb 2010

"Donne e lavoro: un'identità difficile. 1860-1960 lavoratrici in Emilia-Romagna"
in mostra a Bologna

E' stata inaugurata giovedì 18 febbraio a Bologna la mostra "Donne e lavoro: un'identità difficile. 1860-1960 lavoratrici in Emilia-Romagna" presso l'Urban Center (Salaborsa) in piazza Nettuno 3.
La mostra, realizzata nell’ambito delle iniziative del Comitato per le celebrazioni del 60º anniversario della Costituzione italiana, racconta com'è cambiata l'identità femminile nella società italiana e il rapporto fra la donna e il mondo del lavoro dall'Unità di'Italia agli anni Settanta. L'iniziativa, curata da Rossella Ropa e Cinzia Venturoli, ripercorre per immagini e temi, in 42 pannelli, i tempi e le fasi dell’inclusione ed esclusione femminile nel mondo del lavoro, individuandone cause e ragioni.
Raccontando le difficoltà ad accedere a lavori ritenuti "naturalmente maschili" alla fine dell’Ottocento, la possibilità di esercitare tutte le professioni a partire dalla fine della prima guerra mondiale, i passi indietro fatti durante il periodo fascista e arrivare, infine, al raggiungimento della parità duramente conquistata con le lotte degli anni 1950-1960.
La narrazione prende in esame le caratteristiche degli ambiti lavorativi (i salari più bassi, lo status inferiore, la minore qualificazione) e la loro evoluzione; le riviste, le associazioni e le donne che hanno portato avanti le richieste delle lavoratrici; la legislazione dedicata al lavoro femminile; le conseguenze sulle strutture sociali e sulla mentalità dominante.
Due le sezioni principali: la prima, "Dall’Unità d'Italia alla prima guerra mondiale", racconta delle attività allora tradizionali, dei lavori di cura, delle lavoratrici dello Stato con approfondimenti sulle lotte delle donne in campagna e in città.
Dopo un focus sul lavoro femminile durante il primo conflitto mondiale, si apre la seconda sezione "Dal regime fascista agli anni Sessanta" suddivisa a sua volta in due parti: "Il fascismo e la seconda guerra mondiale" e "Dal dopoguerra agli anni Sessanta".
L'allestimento è a cura di Pablo Comunicazione.

La mostra resterà aperta fino al 20 marzo.
Orari di apertura:lunedì dalle 14.30 alle 20; da martedì a venerdì dalle 10 alle 20;
sabato dalle 10 alle 19.

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